Approvata la risoluzione PD sulla clownterapia: riconoscere la figura del Clown Dottore puntando sulla formazione
|Montalti e Zoffoli (PD): “Standard formativi e sostegno alle realtà virtuose”
La Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali dell’Assemblea legislativa regionale ha approvato nella seduta di questa mattina, lunedì 2 maggio, la risoluzione presentata dal Partito Democratico che impegna la Giunta ad inserire la figura del clownterapista nel Repertorio regionale delle qualifiche.
“Lo spirito con cui abbiamo presentato il documento, è quello di voler riconoscere come sia necessario regolamentare la figura del clown terapista nelle strutture socio-sanitarie emiliano-romagnole visto che ad oggi si tratta di attività che esulano da qualsiasi perimetro ma che richiedono sicuramente una formazione adeguata. – spiega Lia Montalti, prima firmataria della risoluzione, che puntualizza – La formazione è interamente affidata al volontariato e va sostenuta: in reparto infatti i clown dottore devono fronteggiare situazioni complesse e spesso molto delicate, perciò la loro attività va professionalizzata attraverso la definizione, da parte della Regione, di idonei standard formativi per questa figura”.
“I Commissari regionali – ha spiegato il Presidente della IV Commissione dell’Assemblea Legislativa Paolo Zoffoli -hanno avuto modo di ascoltare direttamente dalle associazioni che si occupano di clownterapia in Emilia-Romagna, i loro punti di vista e il resoconto delle loro esperienze. Penso che l’audizione degli esponenti della Federazione Nazionale Clowndottori sia stata molto significativa e utile”.
“La FNC ha proprio l’intento di dare un riconoscimento alla figura del clown dottore e riunisce diverse associazioni che propongono formazione, supporto psicologico ed un codice etico a chi si propone di svolgere questa attività, tra cui anche l’associazione L’Aquilone di Iqbal che ha sede a Cesena” prosegue Montalti.
“La clownterapia è un’attività preziosa ma molto delicata, perché si rivolge a persone in cura nelle strutture ospedaliere, in particolare ai bambini – aggiunge Zoffoli – ecco perché chiediamo alla Regione di supportare attività dall’alto valore sociale come questa. È inoltre importante riconoscere il lavoro delle realtà virtuose e allo stesso tempo assicurarsi che nessuna associazione improvvisata speculi sulla generosità e solidarietà delle persone”.