Blocco del progetto contro le discriminazioni. “Scelta grave e anacronistica della Giunta Zattini”.
|Il PD di Forlì considera molto grave la decisione della Giunta Zattini di bloccare progetti del Comune già finanziati dalla Regione con l’obiettivo di contrastare e prevenire la violenza di genere e le discriminazioni per orientamento sessuale che coinvolgono un ampio gruppo di associazioni attive sul territorio.
Si tratta di una decisione senza precedenti, relativa ad un progetto che è risultato assegnatario di contributi in base alla partecipazione ad un bando regionale e che, essendo stato già approvato dall’Amministrazione precedente con delibera immediatamente eseguibile, avrebbe dovuto solo essere reso operativo.
La cosa più soprendente, però, è la motivazione comunicata dall’Amministrazione Comunale sui motivi del ripensamento all’associazione proponente “Un secco no”: “Progetto non autorizzato perché questa Amministrazione aderisce, in coerenza con il programma elettorale, ad un modello di famiglia tradizionale”.
Non si comprende come il modello di “famiglia tradizionale”, a cui si rifà la Giunta Zattini, sarebbe messo in discussione da attività volte, citando la delibera del Comune, “a promuovere le competenze professionali degli operatori dei vari servizi pubblici e dell’associazionismo, rispetto alle relazioni e comunicazioni in tema di discriminazioni dovute all’orientamento sessuale”.
La parità ed il rifiuto di ogni discriminazione sono valori tutelati anche dalla nostra Carta Costituzionale, perciò non possiamo tacere se una Amministrazione Pubblica impedisce attività e progettazioni che sul territorio puntano ad affermare questi valori. Senza contare gli aspetti tecnici e formali di questo recesso che sono tutti da valutare.
La gravità di questa scelta, unita alla totale mancanza nel programma della Giunta Zattini di indirizzi politici volti a realizzare la parità di genere, superare le discriminazioni, promuovere la cultura del rispetto delle diversità, conferma il sospetto che si voglia imporre una visione anacronistica e stereotipata della società, della famiglia e della donna, che non ci appartiene e che ci impegnamo a contrastare dentro e fuori dal Consiglio Comunale.