Rifiuti, approvata in consiglio la mozione per cambiare lo “Sblocca italia”
|Approvata in consiglio comunale a Forlì la mozione sul tema rifiuti e “Sblocca Italia”, proposta del Partito Democratico, ma condivisa da tutti i capigruppo di maggioranza ed opposizione.
Prioritario cambiare il decreto “Sblocca Italia” per non penalizzare l’ambiente e le comunità virtuose
I sottoscritti consiglieri comunali esprimono grande preoccupazione per le conseguenze che l’ approvazione dell’articolo 35 del decreto Sblocca Italia potrebbe avere anche per la città di Forlì. Tale decreto prevede infatti l’aumento di capacità degli inceneritori esistenti, la loro trasformazione in impianti energetici e la possibilità di trattare rifiuti da altre Regioni senza la necessità di pareri degli Enti locali. Sottolineano come il decreto legge Sblocca Italia contenga alcune scelte su energia, rifiuti e consumo di suolo che vanno in direzione opposta alla necessaria riduzione di impatti su ambiente e clima. In particolare, l’articolo 35 del decreto prevedendo l’aumento di capacità degli inceneritori esistenti, la loro trasformazione in impianti energetici e la possibilità di trattare rifiuti da altre Regioni senza la necessità di pareri degli Enti locali, produce conseguenze fortemente negative per la città di Forlì. Infatti, l’impianto di via Grigioni, sulla base del provvedimento, potrebbe essere trasformato in un impianto energetico, in grado di trattare almeno 180.000 tonnellate di rifiuti, oltre il doppio di quelli che sarebbero prodotti nella nostra Provincia in base a stime della Regione Emilia-Romagna. Oggi l’impianto forlivese per quanto è previsto dalle autorizzazioni vigenti, può essere destinato solo al trattamento dei rifiuti urbani prodotti dal territorio e la sua capacità si deve ridurre nel caso di riduzione rifiuti indifferenziati. Modificare queste condizioni è per noi inaccettabile. Pur comprendendo che il Governo con questo provvedimento cercasse di offrire una soluzione ai problemi delle Regioni in emergenza per i rifiuti che vengono avviati a smaltimento in discariche in esaurimento, non è accettabile che si cerchino scorciatoie penalizzanti per territori virtuosi, anziché affrontare i problemi alla radice. Vi sono regioni quali Calabria, Sicilia e Lazio in cui la percentuale di raccolta differenziata è stata nel 2013 rispettivamente del 14.7%, 13.4%, 26.1%. Avviare i loro rifiuti indifferenziati negli impianti di Emilia-Romagna e Lombardia, non solo non risolve il problema perché la sovra-capacità i questi impianti è comunque inferiore alle quantità di rifiuti prodotti, ma è una soluzione economicamente insostenibile per gli elevati costi di trasporto e la perdita di materia prima seconda che potrebbe, invece, essere utilmente reimpiegata nel ciclo produttivo. I sottoscritti consiglieri chiedono che perciò l’Amministrazione Comunale di Forlì, fortemente impegnata sul versante ambientale avendo sottoscritto il “Patto dei sindaci” europei, avviato la raccolta differenziata porta a porta, intrapreso numerose azioni per la riduzione degli impatti ambientali delle attività pubbliche e private sul territorio, si impegni a richiedere ai livelli istituzionali competenti la modifica del provvedimento, e qualora venisse approvato in questa forma dagli organi parlamentari ,a fare ricorso contro il provvedimento stesso. Quali consiglieri comunali di Forlì, consapevoli delle necessità di non penalizzare il nostro territorio, ci attiveremo in ogni forma perché il provvedimento venga modificato, anche con iniziative di carattere pubblico che possano sensibilizzare e coinvolgere le cittadine e i cittadini forlivesi. L’obiettivo resta infatti per noi quello di giungere ad una società virtuosa del post-incenerimento, nella quale il rifiuto possa diventare una risorsa per le comunità ed i cittadini possano vedere una relazione diretta tra quantità di rifiuto smaltito e costo a loro carico.