Fake news e fango in rete, il PD forlivese estraneo ai fatti li condanna
|“Il clima politico e l’odio che cresce sui social sono sempre più preoccupanti. Ad alimentare questa spazzatura mediatica contribuiscono sempre di più le fake news che vengono condivise decine di migliaia di volte sui social, senza una preventiva verifica della attendibilità della fonte e del fondamento della notizia. Nella giornata di mercoledì si è verificato un gravissimo tentativo di screditare il nome e l’immagine politica del Pd forlivese”. Esordisce così il segretario territoriale del PD forlivese, Valentina Ancarani, sulla vicenda che riguarda il post ferragostano di un tale Tommaso Ciarponi, che augurava la morte nella tragedia di Genova a Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Subito prima di scrivere il post, che ovviamente ha suscitato un numero incredibile di commenti e condivisioni, ha cambiato la sua immagine del profilo, appropriandosi indebitamente del logo del PD Forlivese. Il post è poi stato cancellato ed il profilo è momentaneamente sparito, per poi ricomparire nel pomeriggio di giovedì.
“Oltre ad aver preso immediatamente le distanze da quanto scritto da questo soggetto, di cui non conosciamo l’identità ed il cui nome non risulta tra i nostri iscritti ed elettori, come segretario lo ho immediatamente diffidato a rimuovere il logo, comunicandogli che provvederemo a tutelarci nelle sedi più opportune (abbiamo già informato la Polizia Postale e sporgeremo denuncia). Tra l’altro è singolare come questo tizio fino a pochi giorni fa risultasse, sui social, un fan di Matteo Salvini come risulta dalla ricostruzione operata dal noto debunker David Puente, rinvenibile sulla sua pagina web”, sottolinea Ancarani.
“Quello che più dispiace, in tutta questa vicenda, è che si diffondano notizie e post creati ad arte per alimentare odio, proprio davanti a tragedie immani. Inoltre, indipendentemente dal credo politico, condanniamo chiunque sul web utilizzi forme ed espressioni minacciose e violente, ancor più se si tratta di augurare la morte a un’ altra persona”, conclude.