Maltempo,Ancarani: “Pensare alla prevenzione”
|ll presidente della Regione Stefano Bonaccini, domenica pomeriggio, prima di raggiungere Dovadola per l’incontro istituzionale con tutti i sindaci della Provincia di Forlì-Cesena, ha fatto due brevi tappe a Carpinello e Villafranca, dove ha incontrato, assieme al sindaco di Forlì Davide Drei, all’assessore Alberto Bellini, ai consiglieri regionali del Pd Paolo Zoffoli e Valentina Ravaioli, e al segretario territoriale del Pd forlivese, Valentina Ancarani, alcuni cittadini duramente colpiti dall’alluvione del 6 febbraio scorso e i sindaci dei territori.
“La visita del presidente Bonaccini è stato un momento importante di vicinanza alle tante famiglie che si sono trovate ad affrontare l’emergenza maltempo e ci consente di mantenere alto il livello di attenzione su quanto accaduto – afferma Ancarani -. In molti Comuni sono già partiti i lavori, grazie al fondo stanziato dalla Regione. Ora si affrontano le prime urgenze, mentre attendiamo con fiducia il riconoscimento dello stato d’emergenza da parte del Governo. Ma ciò che serve più di ogni altra cosa è lavorare sulla prevenzione, con piani di manutenzione e di investimento sul territorio”.
“Su questi temi abbiamo incentrato anche due question time, che il gruppo Pd in consiglio comunale a Forlì presenterà martedì al sindaco e alla giunta – continua il segretario –, ma non possiamo fermarci qui. Dobbiamo rovesciare il paradigma, passando dalla riparazione del danno alla prevenzione. Per farlo possiamo agire su più fronti: quello europeo, attraverso cui reperire risorse per far fronte al dissesto idrogeologico, e quello regionale, semplificando il complicato quadro che regola le competenze in materia di tutela del territorio. Dobbiamo chiederci se esiste una sovrapposizione di competenze tra Consorzio di bonifica, Servizio tecnico di bacino, Ente Canale emiliano-romagnolo ed altri enti locali e, nel caso esista, se questa non implichi una dispersione di risorse e quindi minor grado efficienza degli interventi. Dobbiamo infine chiederci qual è il livello di competenza ottimale per la gestione dei nostri corsi d’acqua, delle nostre risorse idriche, dei nostri terreni. Potrebbe essere l’Unione dei Comuni il perimetro di programmazione degli interventi nei territori? Riflessioni a cui possiamo dare risposta nel contesto più generale ed attuale di riordino istituzionale”, conclude Ancarani.