“Giorgio Napolitano è stato un grande presidente della Repubblica, un personaggio il cui nome rimarrà indelebilmente scritto nella storia del nostro Paese. Un esempio asssoluto per chiunque abbia l’ambizione di servire il proprio Paese, il bene comune, le nostre istituzioni repubblicane, dal più piccolo dei Comuni al parlamento italiano”. Lo afferma il parlamentare Marco Di Maio, che in queste ore sta seguendo da vicino la fase delicata apertasi con le dimissioni del Capo dello Stato e le procedure per l’elezione del nuovo presidente.
“Ho ancora vive negli occhi le immagini della visita del presidente Napolitano a Forlì e Ravenna il 7-8 gennaio 2011 – ricorda il deputato forlivese – l’affetto con cui i romagnoli lo accolsero, l’emozione del teatro “Fabbri” gremito di pubblico a Forlì, la solennità di quel momento celebrativo dei 150 anni dell’Unità nazionale di cui Napolitano, con la sua autorevolezza e il suo prestigio, è stato garante e infaticabile promotore”.
“Oggi l’Italia ha vissuto un momento storico – aggiunge Marco Di Maio -. Per la prima volta le dimissioni volontarie di un presidente della Repubblica, peraltro dell’unico presidente della storia repubblicana ad essere stato eletto per un secondo mandato. Dell’unico vero baluardo certo e presente in questi nove anni difficili e travagliati per la politica, l’economia e la società italiana. Napolitano lascia dopo essere riuscito a sostenere con forza, e con un impegno determinante, quel processo di riforma delle istituzioni e dello Stato più volte auspicato e sul quale tutti dobbiamo essere tenuti ad andare avanti”.
Secondo il parlamentare forlivese il ruolo di Napolitano è stato imprescindibile in questi anni. “Ciascuno può pensarla come crede e comprendo che i giudizi, anche politici, possano essere i più variegati – ammette Marco Di Maio – ma è un dato di fatto incontrovertibile che in un Paese che in nove anni ha cambiato per 5 volte presidente del consiglio, Giorgio Napolitano è stato un punto di riferimento indiscusso a livello nazionale e internazionale, garante dell’unità del Paese e della sua credibilità in Europa. Esercitando la sua funzione con rettitudine, rigore, la determinazione e la capacità di andare anche contro corrente”.
Tra quindici giorni cominceranno le elezioni del nuovo capo dello Stato; dunque è già il tempo di pensare al futuro. “Prima che una questione di nomi e cognomi – sottolinea Marco Di Maio – il fatto è capire come deve essere il nuovo presidente della Repubblica. Per me deve essere un uomo di altissimo profilo, che goda del più ampio sostegno all’interno del parlamento, che conosca il paese reale e il funzionamento delle istituzioni; che abbia un profilo anche internazionale”.