In seguito alle polemiche sorte in merito al progetto di educazione all’affettività e alla sessualità “W l’amore”, desidero ribadire il più totale sostegno alla replica espressa da Roberta Mori, Presidente della Commissione Parità.
Il percorso, che vede la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna e delle 8 Ausl regionali e che è stato attivato sperimentalmente nei territori di Forlì, Bologna e Reggio-Emilia, si sviluppa con l’importante obiettivo formativo di contrastare le discriminazioni e i pregiudizi, spesso causa di fenomeni di violenza e bullismo, promuovendo il rispetto tra i generi, il superamento degli stereotipi e diffondendo strumenti di autodeterminazione, oltre ad offrire l’adeguata informazione, sia dal punto di vista della prevenzione sanitaria, specie sul fronte delle malattie sessualmente trasmissibili, sia da quello di un uso adeguato e responsabile dei social network.
Sono 119 le classi di ragazzi tra i 13 e i 14 anni che, all’interno di 36 istituti scolastici, sono state protagoniste di questo progetto, il quale conta sulle consolidate e comprovate competenze scientifiche e pedagogiche dei servizi socio-sanitari ed educativi territoriali, che, in un’ottica di integrazione, hanno fatto rete con la finalità di sostenere il benessere dei giovani.
Certamente anche questa esperienza, su cui si sono espressi con soddisfazione gli stessi ragazzi, le famiglie e gli educatori, può essere migliorabile, ma ritengo che in un periodo di profonda disinformazione e, in molti casi, di emergenza educativa, sia dovere dei rappresentanti delle istituzioni mettere da parte le resistenze di natura ideologica ed essere, insieme alla comunità, in prima linea con l’unico obiettivo di prevenire il disagio di tanti adolescenti a garantire loro il diritto ad una crescita consapevole, anche sul fronte dell’affettività.
Valentina Ravaioli
Consigliere Regionale dell’Emilia-Romagna
Vicepresidente Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport