“E’ molto positivo l’impegno che il ministro Stefania Giannini si è assunto sul futuro del Campus Universitario di Forlì e sulla possibilità di finanziare i lavori per la realizzazione del padiglione ‘Sauli-Saffi’. E’ bene, però, che gli enti locali e l’Università fissino un progetto di prospettiva non solo sotto il profilo delle realizzazioni immobiliari, ma anche con adeguate garanzie per quanto attiene alla didattica e agli insegnamenti su cui si vuole puntare per per il Campus di Forlì e più in generale per il decentramento romagnolo. Giusto pensare in grande, ma solo se ci sono impegno e volontà di investire anche nel potenziamento della didattica sul territorio”. Lo afferma il deputato Marco Di Maio dopo l’inaugurazione della mensa universitaria avvenuta giovedì mattina a Forlì alla presenza del ministro Giannini e a seguito delle richieste degli enti locali di un finanziamento per realizzare un’ulteriore ala del campus universitario.
“Non è sfuggita a nessuno, infatti, la progressiva tendenza di questi anni a riportare su Bologna una serie di insegnamenti e facoltà che hanno impoverito la nostra offerta universitaria – fa notare il deputato -. Certo, questo è stato probabilmente dovuto anche a ristrettezze di risorse, ma forse anche ad una politica diversa rispetto al passato da parte dell’Ateneo”. Ecco perchè “nel momento in cui si ipotizza un investimento importante come quello per la realizzazione di un ulteriore padiglione del Campus, il cosiddetto ‘Sauli-Saffi’, è bene discutere contestualmente anche della destinazione degli spazi. Sia quelli esistenti, che quelli che si vorranno realizzare”.
“Accanto a questo – aggiunge Marco Di Maio -, occorre quanto prima programmare e realizzare la conclusione dell’area verde circostante il ‘teaching hub’, che ha lo scopo di essere fruibile non solo a chi frequenta il Campus, ma anche ai cittadini. Nell’ottica di migliorare l’integrazione tra il mondo universitario e la città, per troppo tempo distinti come più volte evidenziato dai rappresentanti degli studenti. Del resto il valore aggiunto di costruire un campus universitario in centro storico, recuperando magistralmente un edificio dismesso e precedentemente adibito a ospedale, risiede proprio nel fatto che esso si trova nel cuore della città”.