“Le chiedo di chiarire al più presto la posizione del suo ministero e la possibilità da parte del Governo di dare seguito agli accordi e alle logiche conseguenze, mediante il finanziamento della decontribuzione. In particolare La sollecito a dare una risposta positiva nel più breve tempo possibile per lo stabilimento di Forlì, inspiegabilmente l’unico a non godere dei contributi previsti”. Lo afferma il deputato forlivese Marco Di Maio, a proposito della vicenda Electrolux, che segue da vicino da tempo.
Non ci sono problemi immediati per l’occupazione, non sono a rischio posti di lavoro nell’immediato; ma il mancato finanziamento della decontribuzione per i lavoratori dello stabilimento di Forlì (che comporterà quindi un maggior costo per l’azienda, contrariamente a quanto previsto dall’accordo siglato il 14 maggio 2014 al ministero dello Sviluppo economico, sventando così l’ipotesi di drastiche riduzioni del personale o addirittura delocalizzazioni in altri Paes) non è un bel segnale per il futuro.
“Comprendo che il bilancio pubblico viva una fase di ristrettezze dovute anche alle tante crisi aziendali su cui lo Stato è dovuto intervenire e ad una spesa maggior per gli ammortizzatori sociali – commenta il deputato -, ma un impegno sottoscritto, la cui logica conseguenza era quella del finanziamento degli sgravi fiscali previsti, va rispettato. Per questo ho interessato della questione sia il presidente Stefano Bonaccini, sia la presidenza del consiglio, oltre ovviamente ai ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, competenti in materia e che avevano l’onere di dare applicazione all’accordo del 14 maggio scorso. Assieme alle istituzioni locali, all’azienda e ai rappresentanti dei lavoratori faremo tutto il possibile per far rispettare questo impegno”.