I consiglieri comunali di Forlì del Partito Democratico, in relazione alla delibera approvata dal Consiglio Comunale in data 31 luglio 2017, con la quale si è modificato l’art. 71 del Testo Unificato dei regolamenti per il funzionamento degli organi del Comuni di Forlì (approvato ad aprile 2009) ritengono “inaccettabile il tono demagogico con cui viene presentato questo provvedimento dai consiglieri del Movimento 5 Stelle”.
“Va specificato che i capigruppo in Consiglio comunale in questa e nelle precedenti legislature, si sono visti corrispondere un gettone di presenza in relazione alle riunioni della conferenza capigruppo, in quanto ciò era previsto dal regolamento già citato del Comune di Forlì, la cui conformità normativa e contabile è stata affermata da tutti i tre segretari generali che si sono susseguiti in tale ruolo nell’ente. E’ quindi chiara ed evidente la buona fede di coloro che hanno percepito questo emolumento che, lo ricordiamo, corrisponde a 42 euro su cui viene applicata la tassazione”, spiegano i consiglieri PD.
“Ci pare perciò del tutto strumentale e demagogico parlare di erogazione illegittima e indebita, come fanno i consiglieri del M5S , al solo scopo di screditare chi ha ricoperto e ricopre ruoli politici all’interno del Consiglio comunale. Nonostante questo, nel rispetto di alcune pronunce della magistratura contabile, i consiglieri del Partito Democratico presenti alla seduta del 31 luglio hanno votato per eliminare la norma che attribuiva il gettone di presenza anche ai membri della conferenza capigruppo del Comune di Forlì, a cui peraltro il gettone non viene più corrisposto già da gennaio 2017. La delibera ha modificato il solo regolamento, eliminando l’erogazione del gettone.
Pertanto qualsiasi azione successiva ,relativa alle modalità di eventuali recuperi , è frutto di scelte tecniche dirigenziali e non del Consiglio comunale”, concludono i consiglieri.