Due Ordini del giorno approvati martedì 11 dicembre in consiglio comunale su due temi importanti, quali politiche abitative e abitare sociale e decreto sicurezza. Ad introdurre gli argomenti Valentina Ancarani,non prima di aver constatato come il centrodestra avesse, ad eccezione del consigliere Lauro Biondi, abbandonato il Consiglio Comunale: “Spiace rilevare che argomenti come CASA e SICUREZZA siano, nonostante i proclami, messi in secondo piano da buona parte della destra locale, che rinuncia alla discussione nei luoghi istituzionali”.
POLITICHE ABITATIVE – “Questo è un argomento che attiene al consiglio comunale e su cui vogliamo aprire un dibattito a partire da alcune proposte concrete. Per le fasce più fragili della società – e quando parlo di fragilità intendo quella sociale, quella economica ma anche quella fisica – la ricerca di una casa è un bisogno ancora più grande, più urgente e più impattante. Un bisogno che si è allargato ed aggravato in questi ultimi dieci anni per effetto della crisi economica. Poiché questo territorio ha una tradizione importante in questo settore, dove l’esperienza del pubblico si interseca e si completa con quella fondamentale del terzo settore, è assolutamente necessario affrontare il tema guardando oltre il presente. Invecchiamento progressivo della popolazione, allungamento dell’età media, cronicità crescente ma anche modifica strutturale della composizione dei nuclei familiari tradizionale sono elementi che ci indicano che le sfide che ci attendono saranno sempre maggiori. Nel nostro Odg – prosegue Ancarani – abbiamo ricordato alcune politiche concrete messe in campo a livello comunale e regionale in questo ambito e al contempo abbiamo voluto proporre sei ulteriori azioni di miglioramento: 1. rafforzare il monitoraggio sui progetti di ripristino e di manutenzione degli appartamenti ERP e ERS, sui relativi costi e tempi di realizzazione, attraverso l’impiego di personale esperto e dedicato; 2. sperimentare forme di coinvolgimento degli assegnatari per contenere i costi e accelerare i tempi di ripristino degli alloggi di risulta e per dare così risposta al maggior numero di utenti in graduatoria; 3. attivare e introdurre la funzione di ‘mediazione sociale’ all’abitare, finalizzata alla prevenzione e alla gestione dei conflitti nonché all’accompagnamento di progetti specifici e innovativi per la città, come ad esempio il progetto di raccolta Porta a porta con tariffa puntuale; 4. proseguire e rafforzare le attività di controllo e di verifica sugli immobili di ERP e di ERS per assicurare il più possibile un corretto utilizzo degli stessi, diminuire i casi di morosità e promuovere relazioni di buon vicinato; 5. rivedere, attualizzandole, le funzioni della Società per l’affitto in accordo con gli altri soci pubblici e privati; 6. favorire e sostenere ulteriormente l’applicazione dei canoni concordati anche ad uso temporaneo per studenti e lavoratori fuori sede”. L’Odg è stato approvato con i voti di PD, Movimento 5 Stelle, Zanetti del Gruppo Misto e Paolo Bertaccini di “Con Drei per Forlì”.
DECRETO SICUREZZA – “Presentiamo anche in questo consiglio comunale un Odg sui contenuti di questa legge da risvolti che, a dispetto del nome, pregiudicheranno la legalità e la sicurezza dei cittadini – esordisce Ancarani -. E’ una legge che cancella la protezione umanitaria, taglia le misure di accoglienza SPRAR, taglia la formazione professionale, i corsi, i mediatori culturali. Si creeranno migliaia di nuove irregolari e clandestini, buttati in mezzo a una strada senza un controllo, per i quali nessuno sarà in grado di garantire un destino perchè non ci sono fondi e non ci sono nuovi accordi con i paesi di provenienza”. A tutt’oggi Forlì e i Comuni dell’Unione della Romagna forlivese accolgono 372 persone richiedenti protezione internazionale, un numero in netta diminuzione rispetto agli oltre 550 presenti sul territorio lo scorso anno, con un calo di oltre il 30%; a queste si aggiungono 38 persone che beneficiano del sistema di accoglienza SPRAR e 20 MSNA accolti nel sistema SPRAR minori. Inoltre dei migranti presenti ad oggi sul territorio dell’Unione, si stima che circa 160, a seguito della conversione in legge del decreto, saranno portati in una situazione di illegalità incontrollata e non gestibile dai Comuni. In questo modo verrà “di fatto smantellato il sistema di accoglienza diffusa adottato e gestito dall’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese in convenzione con la Prefettura di Forlì Cesena che ha garantito una equa distribuzione dei rifugiati sul territorio, la loro integrazione con le comunità locali, una gestione responsabile e coordinata delle risorse e delle problematiche legate all’accoglienza, nonché la tutela di persone vulnerabili quali donne incinte, malati gravi, minori non accompagnati”, spiega il Gruppo nell’Odg, firmato anche dal consigliere Zanetti del Gruppo Misto. “Il rischio reale è quello di creare nuovi invisibili, nuovi disperati tanto che stiamo già assistendo ai primi casi – sottolinea Ancarani-. Questa è una legge che va contro i nostri principi per cui chiediamo al Sindaco e alla Giunta di continuare a promuovere, con ogni legittima modalità, il confronto con i rappresentanti locali delle istituzioni nazionali, perché vengano attentamente monitorati dal Governo gli effetti concreti di tale provvedimento sulle Comunità locali in termini di sicurezza e ricadute economiche e sociali, affinché i Comuni non vengano lasciati soli a gestire nuove, gravi emergenze”. L’Odg è stato approvato con i voti di PD, Zanetti del Gruppo Misto e Paolo Bertaccini di “Con Drei per Forlì”.