“Una sanità pubblica di eccellenza è l’obiettivo, in parte già raggiunto, della legislatura che si è appena chiusa in Regione – afferma il candidato al consiglio regionale per il PD, Paolo Zoffoli, Presidente Commissione IV Politiche per la salute e Politiche sociali e già presidente della Conferenza territoriale socio sanitaria -. Questo è un argomento a me molto caro. Una sanità di eccellenza, per rimanere tale, deve dunque agire su due fronti: innanzitutto deve rinnovarsi continuamente, investendo in professionalità, ricerca e strumentazione avanzata e, in seconda battuta, adattando il proprio modello organizzativo alle esigenze di buon funzionamento, riducendo i costi amministrativi così da liberare risorse da reinvestire nell’erogazione efficace dei servizi, nuovi e già esistenti. L’obiettivo finale è quello di avere una rete di ospedali di eccellenza, ed, accanto a questa, una diffusione capillare sui territori di quei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali di prossimità”, spiega Zoffoli.
“In questi ultimi 5 anni, la nostra rete ospedaliera è cresciuta moltissimo, tanto è vero che ormai quasi tutti i romagnoli trovano, nella nostra Asl, risposte adeguate ai loro problemi senza dover fare viaggi della speranza altrove e sono tanti quelli che vengono a curarsi da altri territori. La nostra sanità, a detta di tutti gli indicatori, è, infatti, una delle migliori d’Europa – sottolinea il candidato- e chi sarà eletto alle prossime elezioni regionali dovrà mettere tutto il proprio impegno perché si possa, non solo mantenere lo standard attuale, ma migliorarsi ancora, soprattutto nei temi in parte già affrontati, ma non del tutto risolti, come le difficoltà del Pronto soccorso e le liste d’attesa.”.
“La proposta di Stefano Bonaccini va proprio in questa direzione ed io la sosterrò con tutte le mie forze: eliminazione delle liste d’attesa, aprendo gli ambulatori anche nei giorni tradizionali di chiusura (come il sabato e la domenica) e passando per il sostegno e il potenziamento di tutte quelle attività di prevenzione che limitano l’incidenza delle malattie in numero e in intensità. Si deve continuare a investire in Case della salute e Ospedali di comunità, che possono avvicinare i bisogni dei Cittadini alle risposte territoriali. Abbiamo un modello funzionante e consolidato nel territorio: non sono più accettabili rinvii per la realizzazione della Casa della salute di Forlì”, conclude.