Domenica sera al Jump Cafè, Rosa Grasso, insieme con i Giovani democratici forlivesi, ha dialogato con i presenti sul programma per i giovani.
“Quando si parla di giovani si parla di futuro del territorio, e di questo dobbiamo farci forza ed esserne coscienti”. Inizia così la candidata democratica Rosa Grasso: “La nostra regione è una regione virtuosa che ha fatto tanto, con una percentuale NEET (Not in education, employment or training- vale a dire che non studiano, non lavorano e non seguono nessun percorso di formazione) bassissima e con un diritto allo studio diffuso. Bisogna continuare in questa direzione, consapevoli che c’è ancora tanto da fare. Perché quando si parla di giovani si parla, sì di istruzione, ma si parla anche di lavoro, di cultura, di famiglia e di ambiente. Siamo noi giovani ora che dobbiamo avere le opportunità di programmare e creare una famiglia sul territorio, e siamo noi giovani che dovremo gestire la ormai preannunciata crisi climatica: dobbiamo essere coinvolti nei processi politici e soprattutto pretendere di essere ascoltati”.
“Il programma di Bonaccini è un programma che dà voce a molte delle nostre esigenze – illustra Grasso -. Sul piano dell’istruzione vuole arrivare al 100% del diritto allo studio, abbattere i costi del trasporto pubblico, creare nuove residenze, bloccare l’abbandono scolastico. Ma oltre all’istruzione parla anche di lavoro e di inserimento al lavoro, oggi un tema dove noi giovani siamo una fascia debole e poco tutelata, sebbene siamo una forza lavoro indispensabile anche per il rinnovo dei sistemi di produzione, grazie alle nuove competenze che possiamo immettervi. Il programma di Bonaccini inoltre dà forte importanza alla cura dell’ambiente, puntando su green economy, risorse rinnovabili, educazione alla sostenibilità. Queste le ragioni per sostenere la sua candidatura”.
Oltre alla candidata Grasso, al Jump Cafè sono intervenuti molti altri giovani portando le proprie idee e osservazioni. “La percezione generale – racconta Grasso – è quella di un governo che ha fatto bene e che dovrà giustamente puntare sempre di più sull’ambiente e l’abbattimento dei costi della formazione. Il grande problema evidenziato è quello del coinvolgimento dei giovani: in molti ritengono che serva diffondere una cultura della consapevolezza politica, trovando gli spazi per poter innescare dibattiti e coscienza sulle principali tematiche. Un fattore evidenziato è infatti quello che spesso la politica viene vista come una pratica distaccata dalla quotidianità, bisogna invece lavorare sulla sensibilizzazione perché la politica ritorni ad essere percepita come fondamentale per la vita quotidiana di tutti”, conclude.