A un anno dalle elezioni amministrative che ha portato la destra alla guida del Comune di Forlì, il PD forlivese traccia un primo bilancio politico della Giunta Zattini.
“In un solo anno di vita, la giunta Zattini ha portato la nostra città agli onori della cronaca nazionale per due episodi gravi e tristi”– è la riflessione della segretaria comunale Maria Teresa Vaccari – “come la rinuncia dei finanziamenti regionali per un progetto contro la discriminazione sessuale e di genere e per le aberranti dichiarazioni del consigliere Francesco Lasaponara eletto nelle liste della Lega, di cui stiamo ancora aspettando le dimissioni, così come la stessa Giunta aveva richiesto a mezzo stampa”.
“In realtà, sembra che per l’attuale maggioranza la campagna elettorale non sia mai finita.” – prosegue Vaccari – “Qualsiasi provvedimento, anche quelli per cui sta vivendo di rendita portando avanti progetti predisposti dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra, diventa oggetto di una propaganda esagerata e perpetua sempre accompagnata da fotonotizie, soprattutto quando c’è da giocare agli sceriffi con droni ed ordinanze restrittive dalla scarsa o nulla utilità pratica.”
“In occasione della tardiva presentazione del programma di mandato” – commenta la segretaria dem – “avevamo già sottolineato che si trattava di una lunga lista dei desideri in cui era assente un progetto organico sulla città. Alla prova dei fatti della presentazione dei primi provvedimenti originali della Giunta, le difficoltà incontrate nelle ultime settimane dalla maggioranza, al suo interno e fuori nella città, confermano che il programma non è altro che la sommatoria di tante promesse elettorali, spesso in contraddizione tra loro, e che manca nella coalizione una vera condivisione di prospettive di ampio respiro per il futuro di Forlì.”
“Siamo anche profondamente preoccupati” – conclude Vaccari – “dello scarso senso istituzionale dimostrato in questi mesi che mina alle radici la democrazia nella nostra città. Come ripetutamente e pubblicamente denunciato dal gruppo consiliare PD, la Giunta Zattini vorrebbe guidare Forlì in un pericoloso e autoreferenziale isolamento. Manca un’efficiente programmazione nella convocazione delle commissioni e del consiglio, che impedisce lo svolgimento di un sano confronto pubblico e di un approfondimento serio sui temi che riguardano la vita quotidiana e futura dei nostri cittadini. La conduzione dei consigli comunali da parte della Presidente Raccagni risulta ogni volta sempre più imbarazzante e inadeguata: se da una parte tenta continuamente di silenziare l’opposizione, dall’altra non è in grado neanche di contenere le intemperanze dei suoi consiglieri di maggioranza, che vengono meno al decoro che sarebbe richiesto a chi ricopre ruoli istituzionali.”
“Le ultime vicende dimostrano la mancanza di una visione della città – interviene Daniele Valbonesi, segretario territoriale – “Anche la decisione di uscire dall’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, pur annunciata, dimostra la volontà di abdicare al ruolo di cui il capoluogo si deve fare carico in un’ottica di politica territoriale.”
“Forlì ha bisogno di tornare a pensare al futuro” – conclude Valbonesi – “e il Partito Democratico intende occuparsene; l’emergenza Covid-19 ha sospeso l’attività politica ma ha evidenziato tanti aspetti del nostro modello di società che possiamo e dobbiamo cambiare e sui quali incentreremo nei prossimi mesi la nostra iniziativa politica”.