Sono arrivate una serie di importanti conferme mercoledì sera, da parte del viceministro all’Istruzione Anna Ascani, che è intervenuta in diretta Facebook in un incontro organizzato dal Partito Democratico forlivese. “Questa emergenza sanitaria ha avuto anche un ruolo positivo: la scuola è tornata al centro del dibattito pubblico. Ora abbiamo un’occasione straordinaria: utilizzare i fondi che servono per ripartire in presenza ed in sicurezza, questo va detto in modo chiaro – ha assicurato Ascani-. Il lavoro che stiamo facendo è chirurgico, scuola per scuola, perché si tratta di realtà tutte diverse tra loro, ognuna con le proprie criticità. Siamo partiti con la prova degli esami di Stato, che io ho sempre sostenuto dovessero essere fatti in presenza, ed è stato un test per la ripartenza che ha avuto un esito positivo”, spiega il viceministro. Per Ascani infatti, “la ripartenza di settembre non può che essere in presenza ed in sicurezza e, per garantirle, alla scuola non può mancare nessuna risorsa, né sugli spazi, né sul personale. Dalla ripartenza della scuola dipende la credibilità del Paese e la vita di milioni di famiglie”. Per questo il ministero dell’Istruzione accompagnerà il percorso di ciascuna scuola fino a settembre, grazie ai tavoli regionali ai quali partecipano gli enti locali. Sono stati già ridestinati ai piccoli interventi 330 milioni di fondi europei, ma ci saranno scuole che avranno necessità di manovre più sostanziali “soprattutto scuole secondarie di secondo grado delle grandi città, che spesso sorgono in edifici non nati per quel tipo di uso – prosegue Ascani – in questi casi servono spazi alternativi e sono già stati censiti 3mila edifici scolastici inutilizzati. Per questo tipo di interventi 30 milioni di euro sono previsti nel Decreto Rilancio e 25 milioni arriveranno dal Fondo emergenza del nostro ministero”.
Sul capitolo docenti il viceministro rassicura nuovamente: “riceviamo un report settimanale sulle esigenze di personale delle singole realtà, sulle quali interverremo puntualmente con organico a tempo determinato”. Nel frattempo partiranno i concorsi che permetteranno l’entrata in ruolo di 70mila insegnati per tutte le scuole di ogni ordine e grado. Allo stesso tempo Ascani interviene anche sul tema 0-6, fascia per cui “non sarà in alcun modo ridotto il tempo scuola, uno dei diritti fondamentali dei bambini, anzi, l’obiettivo rimane quello di ampliare ulteriormente la platea che usufruisce di questa opportunità”.
Poi il viceministro guarda ad un futuro prossimo: “Sappiamo che stanno arrivando risorse importanti al nostro paese con il progetto ‘Next generation EU’. Sono convinta che una parte consistente di questi vada investita sulla scuola: per prima cosa sull’edilizia scolastica e sugli spazi di apprendimento, con la priorità di concludere tutti i cantieri avviati e mettere tutte le scuole italiane in condizione di applicare una didattica diversa. Secondo punto, laboratori ed innovazione digitale, per garantire un modello di didattica esperienziale in tutte le scuole. Terzo, la formazione: è necessario dare ai docenti questo riconoscimento, perché la formazione è un diritto. Tutte queste operazioni sono finanziabili con fondi che ci arrivano dall’Europa”.
Valentina Ancarani, consigliere provinciale con delega a Istruzione ed Edilizia scolastica del comprensorio forlivese, si dice “rassicurata su investimenti che mancano da decenni, avendo così impedito una programmazione seria almeno negli ultimi 10-15 anni. Serve oggi un grande intervento programmatico strutturale, non i soliti di emergenza, ma una programmazione vera e complessiva. Gli obiettivi per settembre sono semplici: riaprire in sicurezza, garantire diritto all’istruzione e alla salute – afferma Ancarani – . La Provincia, anche prima dell’emergenza Covid19, stava attuando una grande collaborazione con enti e stakeholder della scuola. E’ importante che quello sull’istruzione non sia un dibattito solo di alcuni, ma da questa tragedia nasca l’opportunità di rilanciare un settore che per troppo tempo é stato dimenticato”.
Chiude il segretario territoriale del PD forlivese, Daniele Valbonesi, facendo un accenno al tema del trasporto scolastico: “Gli abbonamenti per l’anno scolastico 2019-2020 in parte non sono stati utilizzati dai ragazzi, aspettiamo dalla Regione una porzione di fondi che possano risarcirli. Per noi del PD, quello dell’istruzione è un tema fondamentale, dal quale dipende gran parte del nostro futuro. Il nostro impegno sia a livello locale che nazionale è forte e la priorità è il ritorno a scuola in presenza ed in sicurezza a settembre”.