La memoria va coltivata, ma senza colpevoli omissioni

 

Si celebra in questi giorni il 78^ anniversario dell’eccidio di Ca’ Cornio da parte dei fascisti e delle truppe di occupazione naziste: dopo la cattura, la tortura e l’uccisione, i corpi di Silvio Corbari, Adriano Casadei, Arturo Spazzoli e Iris Versari furono appesi ai lampioni di Piazza Saffi e, il giorno successivo, fu barbaramente ucciso anche Tonino Spazzoli, dopo essere stato costretto ad assistere al vilipendio dei cadaveri dei suoi compagni e del fratello. Queste celebrazioni si svolgono attraverso i vari luoghi che sono stati lo scenario di un omicidio tra i più feroci della Resistenza locale: da Tredozio a Modigliana, da Castrocaro a Coccolia.

“Una lunga tradizione vuole che a Forlì due siano i momenti solenni organizzati dall’Amministrazione Comunale che ricordano i tragici fatti dell’agosto 1944: un concerto e la deposizione delle corone alla base dei lampioni di Piazza Saffi – ricorda la segretaria dell’Unione comunale del Pd di Forlì, Maria Teresa Vaccari -. Chi ha frequentato questi eventi in passato ha dovuto prendere tristemente atto di una novità quest’anno: nel corso della presentazione del concerto tenuto la sera del 17 agosto presso l’Arena San Domenico, le rappresentanti dell’Amministrazione Comunale hanno colpevolmente omesso, ricordando il sacrificio dei 5 giovani partigiani per la pace, la libertà e la democrazia, di citare i responsabili delle torture e del massacro, ovvero i fascisti e le truppe di occupazione naziste come se queste morti non avessero chiari mandanti ed esecutori. La mattina del 18 agosto, alla presenza muta del Sindaco, una cerimonia sbrigativa si è risolta con un minuto di silenzio”.

“Chi ha avuto modo di partecipare negli anni passati alla stessa ricorrenza non può che rimanere sgomento di fronte ad un tale ingiustificabile comportamento, anche e soprattutto da parte della Presidente del consiglio comunale di Forlì, Alessandra Ascari Raccagni, discendente dei fratelli Spazzoli – continua Vaccari -. Viene il sospetto che queste colpevoli omissioni siano motivate dal fatto di essere nel pieno di una campagna elettorale con la presenza ingombrante nella maggioranza Zattini di forze politiche che non nascondono vicinanza all’ideologia fascista, nelle sue forme più antiche e anche in quelle moderne. Forse l’assenza, per la prima volta, dei partigiani testimoni di quei fatti ha fatto cadere il velo di ipocrisia dell’attuale amministrazione sulla condanna pubblica di un eccidio feroce che ha segnato indelebilmente la storia del nostro territorio. L’amarezza e lo sgomento di chi era presente devono essere arrivati alle orecchie del Sindaco Zattini che poco dopo ha pubblicato un post su Facebook per recuperare la citazione dei criminali fascisti e nazisti, ma nella fretta ci è scappata anche qualche imprecisione. Coltivare la memoria è un dovere che va compiuto con serietà e convinzione, non può essere un esercizio di facciata che si piega alle convenienze politiche del momento”, conclude la segretaria dem.