Una nutrita rappresentanza del territorio forlivese alla manifestazione del Partito Democratico “Per un futuro più giusto. L’alternativa c’è”, che si è svolta a Roma sabato 11 novembre con striscioni, bandiere e sottofondo musicale, che ha coinvolto tanti partecipanti, ha accompagnato l’intervento sul palco della segretaria Gessica Allegni sui temi dell’alluvione.
“Ho la grande responsabilità di portare qui la voce della Romagna, dei territori colpiti dal disastro climatico del maggio scorso – esordisce Allegni –. E a nome di tutte e tutti noi, voglio mandare un abbraccio e far sentire tutta la nostra solidarietà agli amici toscani, ai Sindaci, alle cittadine e ai cittadini colpiti dagli ultimi eventi alluvionali. Sappiamo come ci si sente, conosciamo la paura e la rabbia”.
“La Romagna è stata teatro di una vera e propria catastrofe ambientale – spiega la segretaria dem di fronte ai 50mila che hanno riempito Piazza del Popolo –. Qualcosa come 4miliardi e 500 milioni di metri cubi d’acqua si sono scaricati nell’arco di pochissimi giorni sul nostro territorio.
16 vittime, 23 corsi d’acqua esondati contemporaneamente. Una furia, che ha allagato le città e devastato le vallate, interessate da migliaia di frane”.
“Oggi possiamo dirci che una prima e importante parte dei fondi per la ricostruzione sta finalmente arrivando, merito certamente del Commissario Figliuolo e della sua struttura, che ha lavorato al fianco di Sindaci e Regione – prosegue Allegni –. Ma non possiamo tacere su cosa sono stati i mesi passati, i ritardi colpevoli del Governo, che ci hanno fatti arrivare all’autunno e al ritorno delle piogge con molte promesse ma pochissime certezze. Le stesse che continuano a mancare a troppi cittadini che sono fuori dalle proprie case, che hanno perso tutto, come alle imprese, che non sanno se potranno ripartire e quando, o che hanno fatto sforzi enormi per mantenersi in piedi ma da sole non ce la fanno più”.
“Noi non dimentichiamo, Presidente Meloni – ribatte la segretaria dem –. Non dimentichiamo la sottovalutazione dell’alluvione da parte del suo governo. Non dimentichiamo una destra che ha prima ignorato quanto stava accadendo, che ha persino negato il cambiamento climatico, e poi ne ha fatto uno strumento di propaganda politica. I partiti di destra al governo del Paese hanno una sola cosa in testa dall’inizio di questa vicenda: dare le colpe di tutto all’Emilia-Romagna, al suo Presidente e ai Sindaci di centro-sinistra, ovvero, lucrare voti e consenso sulla sofferenza delle persone. Non è accettabile”. “Che non si spengano i riflettori su quanto è accaduto. Esattamente quello che chiediamo noi Sindaci ormai vittime di accuse e strumentalizzazioni quotidiani – è l’accorato appello di Allegni –. Stanno continuando così anche in questi giorni, a prendersela coi Sindaci che non hanno dormito giorni e notti, insieme ai dipendenti comunali che in questo paese vengono ricordati solo quando bisogna denigrarne il valore e che, in condizioni di organico assolutamente non adeguate, si sono dati da fare, prima per fare fronte all’emergenza, e oggi per la mole di lavoro che ricognizioni, rendicontazioni, progettazioni richiedono in mezzo a tutto l’ordinario”.
“Siamo degli eroi? No. Però siamo gente seria – rivendica la segretaria e Sindaca di Bertinoro -. Per questo non consideriamo ricevibile l’accusa di non esserci rimboccati le maniche, perché siamo abituati a farlo ogni giorno e perché non è più accettabile questo stato di accusa costante verso i Comuni e chi li amministra. Istituzioni contro istituzioni: guardate che anche da qui, passa quel folle progetto di stravolgimento del sistema democratico contro cui dobbiamo batterci con tutte le nostre forze”.
“Non si pensi che bastino risorse pur tardive a risolvere la situazione – aggiunge Gessica Allegni –. Dobbiamo non solo riparare i danni ma ripensare il nostro territorio; tutte le pianificazioni fatte prima dell’alluvione non sono più sufficienti. C’è un prima e un dopo questo evento, che ci impone di ripensare e riprogettare le città, dal punto di vista urbanistico, economico, ambientale. Nelle nostre vallate e montagne ci sono città che hanno cambiato volto, le frane hanno cambiato la morfologia del territorio, non si potrà ricostruire tutto come era prima. Il destino delle nostre montagne, dell’entroterra, nel tempo della crisi climatica, deve diventare una questione nazionale.”
“Invece di pensare al ponte sullo Stretto di Messina, si investa in un piano decennale per la difesa idrogeologica e per fare fronte ad eventi che saranno sempre più violenti e frequenti – conclude tra gli applausi la segretaria dem –. Invece di tagliare risorse agli enti locali, si investa in competenze di cui la pubblica amministrazione necessita per rispondere ai nuovi bisogni delle nostre comunità. E la si smetta di nascondere le responsabilità del governo.
Ci hanno attaccati perché siamo scesi in piazza a manifestare al fianco dei nostri cittadini. Ma cosa dovrebbe fare un Sindaco se non essere al fianco della propria comunità e dei suoi bisogni? La domanda è un’altra: perché voi non ci siete mai stati? Se non ora, a prendervi meriti che non avete e ad accusare chi, a differenza vostra, non si è mai nascosto. Continueremo a non nasconderci, ad esserci, a batterci, perché non un solo centesimo di quel che serve per la ricostruzione vada perduto, per tenere unite le nostre comunità, le colline e la pianura. Lavoreremo per tenere unito il territorio romagnolo, che è cultura, impresa, laboriosità e generosità della sua gente. Per contribuire a mettere in campo l’alternativa che dovrà essere costruita anche e soprattutto su questi temi. L’alternativa non può fare a meno della forza dei romagnoli, e noi ci saremo”.