La comunità scientifica, a partire dall’Istituto superiore di sanità, ha evidenziato in modo preoccupante il calo della percentuale di copertura di tutte le vaccinazioni nel biennio 2012-2014 a livello nazionale. Come evidenzia il rapporto dell’assessorato per le politiche della salute della Regione, in Emilia-Romagna, tra il 2013 e il 2014, risulta che la copertura vaccinale per le vaccinazioni obbligatorie (difterite, tetano, polio, epatite B) è scesa al di sotto del 95%, il gold standard della copertura, ovvero il valore ottimale a cui tendere. Nell’Ausl di Romagna si registra il dato più allarmante, 92.3% di copertura al 24° mese di età per le vaccinazioni obbligatorie, con dati che scendono addirittura al di sotto del 90% nel distretto riminese. Nel territorio forlivese, nel 2014, la copertura per le vaccinazioni obbligatorie è scesa al 94,5%.
Partendo da questi numeri, e dalla risoluzione votata dall’assemblea regionale dell’Emilia-Romagna, si è mobilitato il gruppo consiliare del Pd di Forlì, che ha depositato un ordine del giorno, che verrà discusso nel prossimo consiglio comunale, per chiedere al sindaco e alla giunta di “promuovere un’adeguata campagna di sensibilizzazione e comunicazione circa l’importanza della vaccinazione, che investa in primo luogo gli operatori sanitari, che rappresentano la più affidabile ed importante fonte di informazione sulle vaccinazioni, e in secondo luogo tutti i nuclei familiari”. I consiglieri del Pd chiedono anche di “monitorare, in stretta collaborazione con gli altri organismi competenti, a partire dall’Ordine dei medici e dal Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl della Romagna, l’andamento delle vaccinazioni nell’ambito comunale e territoriale nei prossimi anni e ad adottare ogni azione in grado di correggere l’eventuale ulteriore peggioramento del trend”.
“I recenti fatti di cronaca – rimarca il segretario territoriale del Pd forlivese e consigliere comunale, Valentina Ancarani – hanno tragicamente evidenziato come malattie considerate debellate possano tornare a rappresentare un pericolo reale, per chi non è ancora vaccinato, ma anche per chi non è nelle condizioni cliniche di potersi vaccinare. Di fronte al calo preoccupante registrato negli ultimi due anni nell’area romagnola ed anche nel nostro distretto, è doveroso che le istituzioni affrontino il problema e lo facciano partendo da un’azione di sensibilizzazione sulla comunità e gli operatori del settore. Serve lavorare su una corretta comunicazione per superare il rischio di disinformazione generato anche dalle tante notizie disponibili in rete, spesso parziali o fuorvianti, che si prestano ad essere mal interpretate, soprattutto dai non addetti ai lavori. E’ fondamentale, e lo sarà sempre di più, il lavoro che pediatri e medici fanno per affiancare le famiglie in questo importante percorso di prevenzione e protezione”.
“Come ribadito anche dalla Conferenza Stato Regioni – conclude Ancarani -, che ha approvato giovedì scorso il nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale proposto dal Ministero, serve la massima attenzione e consapevolezza da parte di tutti, istituzioni, enti preposti al controllo della salute pubblica, scuole, operatori sanitari, famiglie, per controvertire questa tendenza negativa.Per questa ragione nelle prossime settimane promuoveremo questo dibattito all’interno di molti consigli comunali nel comprensorio forlivese”.