L’elezione del nuovo Segretario del PD Emilia-Romagna e dell’Assemblea regionale del PD, avverrà domenica 19 aprile 2015 e sarà aperta a tutti. Lo ha deciso la Direzione regionale del PD, riunita ieri sera a Bologna che, con voto unanime, ha approvato anche il regolamento congressuale proposto dalla Commissione per il Congresso regionale, nominata in precedenza dalla stessa Direzione regionale.
Le candidature a Segretario regionale – da presentare entro le ore 12 del 10 marzo 2015 – dovranno essere sottoscritte da almeno 500 iscritti e da non più di 800, oppure dal 10% dei componenti dell’Assemblea regionale uscente (minimo 26, massimo 50 firme). I candidati che già avevano depositato le firme di sottoscrizione nel luglio dello scorso anno, prima del rinvio delle primarie che venne deciso in quell’occasione (Paolo Calvano, Enrico Campedelli, Antonio Mumolo), avranno tempo fino al 27 febbraio per confermare o ritirare la propria candidatura.
Il percorso congressuale prevede che – a partire dal 16 marzo – in tutti i Circoli PD dell’Emilia-Romagna, si svolgano le assemblee degli iscritti PD e degli elettori registrati nell’Albo delle primarie del Partito Democratico, per la presentazione delle candidature e, soprattutto, per discutere e approfondire i diversi documenti politico-programmatici.
“La Direzione ha condiviso e fatto propria la proposta che è venuta dalla Commissione per il Congresso regionale – afferma Giorgio Sagrini, responsabile organizzazione del PD Emilia-Romagna – di promuovere una vasta e intensa campagna di assemblee in tutto il territorio regionale, in ogni Circolo, per dar vita a un dibattito e a un confronto approfonditi, sulla riorganizzazione del partito, sul ruolo dei Circoli nel territorio, sui principali obiettivi politico-programmatici su cui caratterizzare l’azione politica del PD dell’Emilia-Romagna”.
“E’ importante, a questo proposito – ha proseguito Sagrini – il contributo che potrà venire dalle nostre organizzazioni territoriali dell’Emilia-Romagna, per orientare e contribuire positivamente al dibattito sulla “forma partito” che si è avviato anche a livello nazionale, per valorizzare e rilanciare il ruolo e la funzione del Partito Democratico come principale soggetto, unitario e plurale, del cambiamento sociale, civile e democratico del Paese”. Quello che è iniziato con la riunione della Direzione regionale del PD non è un percorso “ordinario”, ma segna l’avvio di una nuova fase nella politica regionale della quale il PD, con il suo nuovo gruppo dirigente, vuole essere partecipe e protagonista.