Stefano Bonaccini a Forlì

Una serata molto partecipata, dove sono stati toccati molti temi a livello locale, regionale ma anche nazionale, quella svoltasi martedì a Forlì, con il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che ha presentato il suo libro “Il paese che vogliamo. Idee e proposte per l’Italia del futuro”. Dalla sanità all’istruzione, dal digitale con il Centro meteo europeo e il supercomputer di calcolo, all’economia, allo sport, al tema dei rifiuti e dell’economia circolare, passando per le infrastrutture.

Il segretario territoriale del PD forlivese, Daniele Valbonesi, ha introdotto l’incontro, toccando il tema delle ultime elezioni amministrative e ricordando il “successo del PD e del centrosinistra, che deriva dalla razionalità dimostrata nei mesi drammatici della pandemia, ma anche della ricerca di un campo ampio, quello progressista di cui noi siamo il perno. Il fine della sinistra è quello di cambiare per migliorare le condizioni di vita delle persone. Bertinoro è stata una prova difficile per noi e ne siamo usciti con la volontà di governare insieme; le elezioni dei comitati di quartiere a Forlì hanno confermato una tendenza in atto ed ora dobbiamo pensare al percorso che ci porterà di nuovo a governare Forlì, dobbiamo tornare ad essere credibili agli occhi dei forlivesi, costruendo una proposta che possa migliorare la loro vita”.

Bonaccini nel suo nuovo libro parla “di futuro, con un serie di note, appunti, suggerimenti e proposte: ci sono cose che facciamo in Emilia-Romagna che secondo me servirebbero all’Italia, ci sono anche cose che dobbiamo fare meglio. Credo comunque che se l’Italia somigliasse di più all’Emilia-Romagna sarebbe un paese migliore”. Esordisce così il governatore, che poi tocca anche il tema del Governo Draghi: “Io dò un giudizio molto positivo su quello che fa questo Governo. Sposo le parole di Enrico letta che afferma che non gli sembra questo il momento di mettere in discussione questo Governo.  Il Paese ha bisogno di stabilità: non è ancora finita la pandemia, anno scorso in questo giorno avevamo 1400-1500 contagi, avere fatto tanti vaccini protegge la popolazione, ma il virus non è finito. Se riusciamo a tenerlo a bada, bisogna guardare i dati di crescita della Regione, che a fine 2021 potrebbe avere un incremento del Pil del 6,5%, essendo per il sesto anno consecutivo la prima regione italiana per crescita, recuperando più di due terzi di quello perso anno scorso. Stiamo recuperano posti di lavoro, per questo dico Draghi governi più che può”.  E collegandosi a questo Bonaccini auspica: “Abbiamo aperto anche l’ultima attività economica rimasta chiusa, ma non vorremmo più dover chiudere nulla e l’unico modo è quello di tenere a bada il virus, arrivando presto all’immunità di gregge, investendo su sanità pubblica da un lato e territoriale dall’altro”. Bonaccini dà il dato delle vaccinazioni con almeno una dose sopra i 12 anni, che hanno raggiunto nella nostra Regione l’89%.

Poi l’intervista verte sul tema dei rifiuti, della tariffa puntuale e dell’inceneritore: “Siamo una delle pochissime Regioni Italia che, grazie alle politiche di chi c’era prima di me, non è mai dovuta andare a bussare alla porta di altre Regioni per prendere la propria spazzatura e mi piacerebbe che in questo Paese fossero tutti autonomi.  Va detto che inquinano più le discariche dei termovalorizzatori, ma a Ravenna, che aveva quello di più antica generazione, non abbiamo avuto problemi a chiuderlo nel momento in cui la raccolta differenziata è aumentata.  Il prossimo obiettivo che ci siamo dati sulla raccolta differenziata è quello dell’80%, se riusciremo ad aumentarla, potremo spegnere qualche altro inceneritore. Invito tutti i Comuni all’utilizzo della tariffa puntuale, perché dove è stata introdotta ha fatto lievitare la raccolta differenziata, ricordo che siamo stati anche i primi in Italia a fare una legge sull’economia circolare, nel 2016”.

Si parla poi della possibilità di avere una tappa del Tour de France nella Romagna-Toscana: “Avremo a breve il secondo incontro con il direttore del Tour de France, insieme a Dario Nardella, sindaco di Firenze – spiega Bonaccini -, non abbiamo mai avuto nemmeno una tappa in Italia, sembrava un sogno che ora può diventare realtà. Il ciclismo, come lo sport in generale, è fondamentale per promuovere i territori, il turismo sportivo é uno dei turismi più in crescita nel mondo. Ci proveremo, se ci assegnassero partenza e due tappe potremmo coprire buona parte della Regione”.  

Non poteva mancare una riflessione sull’aeroporto di Forlì, che ha da poco ricevuto un finanziamento regionale di 3 milioni di euro: “Io dissi da subito che non avrei più messo soldi a fondo perduto negli aeroporti, ma che la Regione sarebbe sempre stata disponibile ad investire nelle infrastrutture a servizio di questi”. Poi sul tema delle professionalità nella sanità ci si aggancia all’arrivo di Medicina a Forlì: “Sulle case della salute, centrali nel Pnrr, noi partiamo 100 metri avanti. Servono poi le professionalità, bisogna pagarne meglio alcune e valutare anche se sia giusto lasciare medicina a numero chiuso. Quello sulle professionalità è l’investimento più grande che debbano fare il paese e l’Emilia-Romagna. Presenteremo una legge per attrarre i tanti talenti che sono all’estero da noi e tenere qui post laureati e post diplomati ed il primo passo è quello di pagarli meglio. Le prove invalsi dimostrano ogni anno che gli studenti delle superiori nel nostro paese sono meno preparati dei coetanei europei, tra loro i più preparati sono quelli che hanno frequentato nidi e materne, che sono le prime agenzie educative del territorio.  Entro Natale in 74 asili nido della nostra regione sperimenteremo l’insegnamento della lingua inglese. Queste sono politiche che dovrebbero essere adottate dal paese: vinciamo se investiamo sui cervelli e sui talenti”, conclude Bonaccini.