Venerdì, dopo oltre un anno di tira e molla e giochi di potere e non senza ulteriori scricchiolii all’interno della propria maggioranza, il Sindaco Zattini ha proceduto al rimpasto della propria Giunta, tramite la nomina di due assessori espressione dell’ala destra di ispirazione post-fascista della coalizione.
L’ingresso di Catalano e Rossi rappresenta un innegabile spostamento ulteriormente a destra della Giunta del Comune di Forlì, che inizialmente era stata ‘venduta’ ai cittadini come moderata.
Nei fatti, come più volte sottolineato da Fratelli d’Italia, il governo della città e persino la stessa ricandidatura del Sindaco è oggi nelle mani della destra, che ha preteso e ottenuto il riconoscimento in Giunta del proprio peso politico. Solo così si può comprendere un teatrino andato in scena per mesi, senza neppure far finta che alla base della discussione vi fosse qualche tema politico di fondo o divergenza rispetto alle scelte migliori per l’interesse della città.
Rimpasto dunque, ma senza nessun contenuto politico. Di fatto, anche dopo questo rimescolamento delle carte, non c’è all’orizzonte alcun cambio di passo, non si parla di progetti per il futuro della città.
Eppure le questioni da risolvere non mancano di certo! Dalla necessità di ripensare il piano per il commercio (un tema su cui la Giunta non potrà all’infinito cavarsela dando la colpa “a quelli di prima”) alla definizione delle linee strategiche di sviluppo della città che dovranno far parte del nuovo Piano urbanistico generale (che Forlì è ormai uno dei pochi comuni della Regione a non avere predisposto), all’avvio del “biciplan”, un piano, complessivo e partecipato dai cittadini, per rendere la nostra una città all’avanguardia sul tema della mobilità “lenta”.
Ciò che è stato fatto sino ad ora sono solo provvedimenti effimeri e molto costosi (es. luminarie), senza nessuna capacità di incidere sulla vita quotidiana delle persone. Persino sul tema che oggi rappresenta l’emergenza di più drammatica attualità, la crisi economica ed energetica, sono mesi che aspettiamo inutilmente provvedimenti dall’Amministrazione.
Le divisioni politiche della maggioranza, che hanno rallentato di un anno la conclusione del rimpasto, si continuano peraltro a manifestare ogni giorno nella prolungata latenza nella nomina degli amministratori e dei dirigenti delle società partecipate, che pure devono fornire servizi essenziali alla collettività.
Non possiamo inoltre dimenticare che le due forze politiche che oggi entrano in Giunta, appena sei mesi fa hanno presentato e votato una mozione di sfiducia contro l’Assessore Melandri per il patrocinio concesso alla Festa delle famiglie arcobaleno, il che alimenta anche il fondato timore di un ulteriore arretramento della nostra città sul tema dei diritti civili.
Altrettanto preoccupante è che una delega delicata come quella del welfare, a maggior ragione in un momento di forte emergenza sociale come quello attuale, sia stata fatta oggetto di questa spartizione politica e rischi ora di essere preda di un approccio ideologico (di cui peraltro l’Amministrazione non ha mancato di dare già prova) che potrebbe ledere il principio universalistico ed inclusivo che nella nostra città ne è sempre stata la caratteristica distintiva.
PD Unione territoriale forlivese
Gruppo consiliare PD Forlì
Articolo Uno Forlì
Gruppo consiliare Forlì e Co.