Potevamo davvero aspettarci di tutto dal viceministro Bignami, ma non possiamo credere che sia arrivato fino a questo punto. Ha minacciato gli alluvionati, o meglio gli alluvionati che esprimono le proprie perplessità sui ristori che il Governo ha promesso e che purtroppo, in buona parte, stanno diventando un miraggio. Ha parlato addirittura di persone dirette o eterodirette dal PD, minacciando di non erogare i fondi a chi fa “di tutto ciò un’arma di lotta politica”. Una dichiarazione di questo tipo é di una gravità inaudita, va a ledere il diritto democratico di esprimere il proprio pensiero e, ancora peggio, lo fa davanti alle vittime di una tragedia, come quella che ha colpito la Romagna poco più di un anno fa. Siamo stati accusati di strumentalizzare l’alluvione, solamente perché siamo accanto ai cittadini che chiedono aiuto, che chiedono di mantenere le promesse e che ancora sono in enorme difficoltà. Ecco, quello che ha dichiarato Bignami va ben oltre la strumentalità, é una minaccia, una vergognosa dichiarazione dalla quale tutte le forze politiche e le istituzione devono prendere immediatamente le distanze. Non possiamo permettere che un viceministro della Repubblica faccia questo tipo di esternazioni.
Un Governo e dei partiti, che si candidano a guidare questo territorio, che disprezzano il confronto libero e democratico: col voto dell’8 e 9 giugno possiamo dire basta a questa arroganza.